Il Reader è basato su un corpo di dimensioni piuttosto generose (circa quelle di un normale libro) e offre una serie di tasti e controlli fisici anch’essi di grandi dimensioni, che quindi possono essere memorizzati con una certa semplicità e individuati anche semplicemente a tatto. L’interfaccia è semplice e lo schermo LCD, dall’ampia diagonale, offre testi di una dimensione maggiore rispetto a quelle dei dispositivi elettronici classici. L’obiettivo è quello di consentire un’operabilità soddisfacente anche da parte degli ipo-vedenti e di altri soggetti affetti da disturbi quali, ad esempio, la dislessia.
In questo modo, il Reader si propone di aiutare alla lettura e dunque a tutte le altre attività ad essa collegate (lo studio, ad esempio) una popolazione che, nei soli Stati Uniti, ammonta a circa 55 milioni di persone. Lo strumento è controllato da un processore Atom e include una telecamera/scanner che trasmette i dati testuali al software interno, il quale li traduce in frasi audio. La memoria interna consente anche di salvare opere testuali (come ad esempio romanzi e libri di altro genere) per una lettura svincolata dal processo di scansione immediato.
A giudicare dai filmati diffusi, la qualità della lettura audio non è eccellente (ha il classico tono “robotico” e un po’ disgiunto delle voci artificiali), ma non è questo il principale ostacolo alla diffusione dell’Intel Reader: ben maggiore potrebbe essere infatti il problema rappresentato dal prezzo ufficiale di 1.499 dollari, certamente non alla portata di tutte le tasche, specialmente per un dispositivo con vocazione “sociale”. Il Reader sarà disponibile, inizialmente, attraverso retailer selezionati sull’intero suolo degli Stati Uniti.
Fonte: DigitalMagazine.it