Come potete vedere dall’immagine a capo post pubblicata dallo staff, il tutto viene pubblicato tramite un grafico diviso tra la parte alta di colore rosso e quella inferiore sull’azzurro, per identificare le parti calde e fredde dei video.
Ma ciò di cui voglio parlare ora è una ulteriore e nuova possibilità fornita all’interno di youtube insight stesso, denominata “hot spot”.
Per chiarire di cosa si tratta riprendo e traduco le parole stesse riportate sul blog ufficiale del sito di video sharing:
“Che ne diresti se potessi sapere non solo quali dei tuoi video sono più seguiti, ma anche quali parti di un singolo video sono più viste e suscitano maggior interesse rispetto ad altre ? E se potessi sapere esattamente quando gli utenti tendono ad abbandonanare la visione del video, o quali scene all’interno del filmato riguardano volentieri e più volte?.
Fortunatamente questo tipo di informazione è ora disponibile per chi ha caricato video sul proprio account di Youtube grazie appunto ad una ‘feature’ innovativa denominata hot spot“.
Sotto puoi vedere come si presenta la tab all’interno di insight in cui è attivata questa funzionalità:
Questa tab consente di riprodurre il video assieme ad un grafico che mostra gli alti e bassi delle visualizzazioni in differenti parti del filmato.
Ancora dal team di Youtube:
“Indichiamo i punti che sono più ‘hot’ (di maggior interesse) e quelli che sono ‘cold’ (di minor interesse) comparando il trend di ‘abbandono’ del tuo video in un dato momento con quello di altri video della stessa lunghezza presenti su youtube, includendo anche i dati relativi ai rewind o all’avanzamento veloce per saltare delle parti del filmato.”
“Indichiamo i punti che sono più ‘hot’ (di maggior interesse) e quelli che sono ‘cold’ (di minor interesse) comparando il trend di ‘abbandono’ del tuo video in un dato momento con quello di altri video della stessa lunghezza presenti su youtube, includendo anche i dati relativi ai rewind o all’avanzamento veloce per saltare delle parti del filmato.”
Che significa questo? Quando il grafico sale il video è ‘hot’ e pochi utenti abbandonano la visione dello stesso, anzi può anche succedere che il picco sia dovuto al fatto che parecchi tornano indietro per vedere quella scena. In questo modo sappiamo quali sono le parti che riscuotono più successo tra il pubblico che guarda il fimato.
Quando il grafico scende significa invece che gli utenti tendono ad abbandonare la visione oppure stanno passando ad un’altra sezione del video (insomma cala il loro interesse).
Ora quindi non dovrai più supporre quando i “viewers” abbandonano il tuo lavoro, puoi vederlo da te.
In che modo tutto ciò può essere utile?
Può esserlo in vari modi. Ad esempio, dopo aver scoperto quali scene sono preferite, in futuro potresti modificare la fase di editing tenendone conto e dando maggior spazio a certe tipologie di contenuti o riprese.
Oppure potresti aggiungere delle annotazioni (nuova funzionalità interattiva aggiunta di recente) per mantenere viva l’attenzione nella fasi più ‘cold’.
Se ti interessa quindi aumentare il numero di visualizzazioni e l’esposizione dei tuoi lavori su youtube, oltre che l’efficacia del messaggio che vuoi trasmettere (soprattutto in un un’ottica di online video marketing), la visualizzazione degli hotspot può essere un valido aiuto nel lavoro di ottimizzazione dei video (non tanto dal punto di vista qualitativo in se, ma piuttosto da quello comunicativo).
In un certo senso possiamo verificare se abbiamo utilizzato una comunicazione efficace nel prodotto mutimediale che abbiamo creato.
In definitiva, l’analisi di ottimizzazione per la “visibilità “dei propri video online può quindi essere fatta non solo su un gruppo di video, ma all’interno del video stesso e ciò, per chi ad esempio realizza “infomercial” (video promozionali) per pubblicizzare qualche attività, prodotto o servizio, è di grande utilità perché si ha un feedback “reale” e diretto del gradimento (o interesse) dell’utente per ciò che sta vedendo.
Fonte: tuttowebvideo
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