Queste sono le caratteristiche principali della prima cyber mano che si distingue dalle mani elettroniche precedenti perché il paziente in questo caso, non solo riesce a muovere la mano grazie ai muscoli che si contraggono, ma avverte anche la percezione del tatto del tutto uguale a quella di un arto originale.
Questa meraviglia della tecnologia, frutto di sei lunghi anni di progettazione, ha permesso il primo innesto nel 2008 su un paziente italo-brasiliano che, dopo un grave incidente, ha perso l’arto sinistro.
La “mano intelligente” grazie all’ausilio di quattro elettrodi posti nel polso e nell’avambraccio del paziente, riesce ad avere un dialogo costante con il cervello.
È stata realizzata da un team di ricercatori svedesi e italiani (Scuola superiore Sant’Anna di Pisa) e poi impiantata dal’equipe di chirurghi dell’Università Campus Biomedico di Roma.
Alla fine dell’intervento non ci sono state complicazioni e il paziente è stato dimesso dopo soli due giorni di ospedale; questi risultati sorprendenti verranno anche presentati ad una conferenza stampa e saranno successivamente pubblicati su una rivista scientifica.
Ma questo non è tuttavia il primo impianto di cyber mano; in precedenza anche un giovane svedese aveva avuto la possibilità di sperimentare la mano bionica dopo un tumore al polso e anch’esso si è ritenuto completamente soddisfatto dei risultati. Insomma questo nuovo gioiellino della tecnologia aprirà le porte anche ad altri pazienti permettendo loro di vivere in modo più completo e sereno lo svolgimento delle proprie attività quotidiane.
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